FURCI SICULO Finisce con il netto punteggio di quattro a uno in favore del Furci l’incontro di cartello della nona giornata del girone B di terza categoria che vedeva opposte le squadre che attualmente occupano le prime due posizioni in classifica. Per onestà sportiva bisogna dire che si tratta però di un punteggio bugiardo che penalizza troppo una Peloro, compagine di soli giovani, che è arrivata sul terreno della capolista esibendo ottime geometrie e nessun timore reverenziale. Ma il calcio è fatto anche di episodi e quelli decisivi sono andati in favore della squadra di casa che, nonostante non sia brillante come le prime uscite stagionali, ha mostrato una innata capacità di risolvere le partite che è propria solo delle squadre di rango.
Il Furci è arrivato a questo scontro importantissimo con una forma fisica non ottimale e qualche problema di formazione di troppo da risolvere a causa di infortuni e squalifiche, e per tamponare le varie falle Mr. Fasolo ha dovuto inventarsi un Pino terzino destro e sacrificare la spinta offensiva di Muscolino relegato quasi esclusivamente a compiti difensivi sulla sinistra schierando centrale accanto a Palato al posto di Chillemi ( fermato per due giornate dal giudice sportivo ) un acciaccato Niosi. Centrocampo a quattro con Lo Re e Prestia esterni e la consolidata coppia centrale Cutroneo – Giannetto con Prestipino dietro l’unica punta Casale. Incurante delle tante defezioni il Furci parte a spron battuto cercando di prendere subito il pallino del gioco dimostrando di non voler contare sui tatticismi per portare a casa qualsiasi risultato utile e dopo soli cinque minuti si trova già in vantaggio: Prestipino batte un calcio piazzato da circa venticinque metri calciando direttamente in porta un pallone che il portiere, nel tentativo di respingere con i pugni, infila nella propria porta.
La Peloro accusa il colpo del gol subito a freddo e stenta a riordinare le idee cercando di ribattere colpo su colpo ma con un pizzico di nervosismo di troppo, atteggiamento che ha permesso al Furci di continuare nel suo forcing tenendo alto il baricentro bloccando sul nascere ogni ripartenza degli ospiti. Ma sono troppi i leziosimi ed i passaggi sbagliati così, con il passare dei minuti, la Peloro acquista fiducia ed inizia a macinare gioco e geometrie mettendo diverse volte in apprensione la difesa furcese costretta in alcuni frangenti a ricorrere al fallo. E proprio da un calcio piazzato arriva il meritato pareggio per i messinesi che trasformano in oro una punizione dal vertice destro dell’area di rigore che si insacca alle spalle del portiere Cocuccio mossosi con qualche istante di ritardo.
La doccia fredda scuote il Furci che riparte a testa bassa, nel vero senso della parola, cercando un fraseggio che stenta a trovare fluidità per i troppi passaggi approssimativi e la superiore condizione atletica dei rivali. L’unico lampo arriva nel finale di primo tempo con Casale che, ricevuta palla al limite, entra in area e supera due avversari il secondo dei quali lo stende senza complimenti, ma per il direttore di gara indica la rimessa dal fondo. Quando al quarantesimo anche Giannetto deve abbandonare il campo per il riacutizzarsi di un problema all’adduttore, tutto sembra andare storto per la squadra di Fasolo che è costretto a ridisegnare il centrocampo inserendo Coglitore a sinistra per spostare Lo Re a destra nel ruolo che era stato di Prestia che scalava accanto a Cutroneo.
Alla ripresa del gioco il Furci si ripresenta sul terreno di gioco con qualche idea in più ma si trova davanti un avversario pimpante che sembra arrivare prima su ogni palla vagante ma, nonostante l’ottimo giro palla, è la squadra di casa, al 15’, ad avere la più ghiotta occasione di riportarsi in vantaggio con Prestipino che non approfitta di una sfortunata deviazione della difesa peloritana che lo smarca solo davanti al portiere calciando debolmente tra le braccia del portiere. L’occasione mancata da vigore al Furci che cerca in ogni modo di scardinare l’organizzazione difensiva della Peloro che si difende ( è il caso di dirlo ) con le mani e con i piedi. Ed è proprio un tocco di mano su un cross ravvicinato e teso che induce l’arbitro a fischiare un calcio di rigore tra le veementi proteste degli ospiti. Della trasformazione si fa carico Prestipino che con freddezza spiazza il portiere avversario regalando così il vantaggio alla propria squadra facendosi perdonare l’errore di qualche minuto prima.
A questo punto qualsiasi squadra avrebbe ceduto le armi ma non la bella Peloro vista ieri al Luigi Papandrea, che ha fornito una prova di assoluto valore tecnico e agonistico cercando di tenere botta agli avversari cercando il gol del due a due. Pareggio che sarebbe arrivato, e anche meritato fino a quel punto, se l’arbitro non ci avesse messo il fischietto su una punizione dal limite che, impattando la barriera, diventa insidiosa per il portiere Cocuccio che non riesce a bloccare il pallone indirizzandolo sui piedi di un avversario che insaccava in posizione di presunto fuorigioco. L’episodio sarà decisivo nell’inerzia della partita che ora pende dalla parte del Furci che dal possibile pareggio passa, nel giro di pochi minuti, sul punteggio di tre a uno grazie ad un contropiede fulminante innescato dal “piede vellutato” di Pino che imbecca con un preciso lancio di trenta metri lo smarcato Prestipino che giunto in area porge il pallone lateralmente a Casale che, messo a sedere il portiere, insacca il gol del doppio vantaggio. A questo punto saltano gli schemi della Peloro che si espone troppo agevolando anche il quarto gol del Furci messo a segno dal neo entrato Franco con un tiro di pregevole bellezza balistica.
Si concretizza così una vittoria che vale doppio per la squadra del presidente Pino che, nonostante non abbia mostrato la freschezza di inizio torneo, grazie alle sue individualità riesce sempre a trovare il modo di risolvere le partite anche più difficili. E per questo, nel computo totale della partita, sebbene alcuni episodi abbiano giocato a suo favore, sarebbe però riduttivo dire che il Furci non avrebbe meritato la vittoria considerato che Cocuccio non ha dovuto compiere alcun intervento, fatta eccezione per le due punizioni dalle quali sono scaturiti i due gol, ed è stato il Furci a creare le occasioni migliori oltre a segnare quattro gol.
Facendo i meritatissimi complimenti ad una squadra che darà filo da torcere ai furcesi fino alla fine del campionato, concludiamo dicendo che come spesso accade nel calcio non sempre vince chi gioca meglio ma occorre recuperare al più presto uomini e forma fisica in vista di un girone di ritorno che vedrà le avversarie sempre più agguerrite e nel quale il Furci sarà impegnato prevalentemente in trasferta