Si è concluso domenica scorsa il campionato di Terza Categoria – Girone B -che ha visto la vittoria al fotofinish del Calcio Granitese sulla Gescal che concludendo al secondo posto dovrà affrontare la lotteria dei Play-Off. Un campionato lungo 30 giornate, al nastro di partenza ben 16 squadre che hanno appassionato gli sportivi della riviera jonica e Messina Città, ma come sempre oltre alle lodi ci sono state anche delle critiche ad un torneo che noi addetti ai lavori abbiamo definito il più bello degli ultimi anni. Critiche senz’altro costruttive che certamente faranno bene al tutto il movimento calcistico, con la speranza di tenere conto delle riflessioni che dirigenti, allenatori e giocatori esprimono con le loro dichiarazioni che devono essere prese come stimolo per migliorarsi sempre di più.
I vertici della Figc devono ascoltare “la voce che arriva dai tesserati” come quella di un uomo appassionato di sport: Giuseppe Leonardi – Presidente del Chianchitta Calcio – al suo primo campionato con la Figc di Messina il quale ci ha inviato una lettera aperta, forse la possiamo considerare una “riflessione a voce alta” dove esprime il suo “pensiero” sul campionato appena concluso, toccando dei temi “scottanti” da prendere in seria considerazione su tutti “l’assicurazione sui giocatori”. Un argomento che Sportjonico cercherà di approffondire, anche perchè non si può “giocare” restando nel linguaggio sportivo sulla vita dei calciatori.
Riportiamo integralmente la riflessione del Presidente Pippo Leonardi sul suo primo campionato di Terza Categoria:
“Il sottoscritto Leonardi Giuseppe, presidente del G.S.D. CHIANCHITTA 1994, nel fare un bilancio del primo campionato di terza categoria, 2009/2010, disputato dalla propria squadra, ribadisce il proprio disappunto e delusione di come si è svolto lo stesso torneo per cui si riserva di riscrivere la propria squadra nel campionato FIGC comitato della Prov. di Messina oppure ritornare al campionato UISP. Troppe discriminazioni da parte degli arbitri che tengono conto se la squadra è ultima o prima in classifica. Il regolamento viene interpretato con molta leggerezza e molte situazioni in campo che hanno portato alle zuffe fra calciatori ne sono la testimonianza pratica. Il gioco pericoloso e intimidatorio costantemente attivato da alcuni giocatori non viene sanzionato adeguatamente.
Quest’anno il sottoscritto, in due distinte gare, ha subito sei, tre + tre, giornate di squalifica solo per aver fatto rilevare all’arbitro la mancata sanzione per i predetti falli, mentre il giudice sportivo, come si è verificato qualche settimana fa in una partita dell’USCLO PACE, malgrado l’arbitro fosse stato pesantemente offeso è aggredito verbalmente, infligge agli stessi giocatori dell’Usclo Pace solo due settimane di squalifica, quindi la domanda è spontanea, tutto ciò è giusto e perequante? Se non ricordo male nel mese di Febbraio a Messina è stata organizzata una manifestazione alla presenza del Presidente del Comitato Regionale dott. Sandro Morgana e del Presidente del Comitato Provinciale Carmelo Alfieri e i rappresentanti dello stesso Comitato, ebbene in quella occasione tutte le società si sono lamentate degli arbitri ma solo il sottoscritto ha invitato lo stesso Presidente e gli organi competenti a far si che il gioco pericoloso ed intimidatorio fosse sanzionato adeguatamente per limitare al massimo le possibili baruffe in campo con conseguenze fisiche, messaggio che non è stato recepito ed attenzionato, come si può vedere dai comunicati che settimanalmente sono stati divulgati dal comitato provinciale.
L’ultima attenzione va posta alle spese immense per un semplice campionato di terza categoria, palloni, richiesta atti, torneo, arbitri, l’assicurazione obbligatoria sia per i giocatori che per i dirigenti giocatori, ma che paga solo se uno rimane invalido o muore per il resto nessuno indenizzo è dovuto come è capitato a due miei giocatori di cui uno ha speso circa €. 250,00 e l’altro €. 450,00 perdendo anche l’opportunità di lavorare a causa degli infortuni. A mio modesto avviso si guarda troppo alla forma è poco alla sostanza perdendo di vista il vero obbiettivo dello sport fortemente scritto è rimarcato nello statuto del CONI. E’ scarsa la professionalità e la competenza degli arbitri poco umili, molto presuntuosi e arroganti.”