Semifinale Coppa Italia: Partita sospesa per presunta aggressione all’arbitro (RSC Riposto – SuperGiovane Castelbuono)

Ancora violenza nei campi dilettantistici della Sicilia per una presunta aggressione alla terna arbitrale sospesa al 45′ pt (sul punteggio di 1-1. Il tutto è accaduto  nella gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia Promozione, RSC Riposto e SuperGiovane Castelbuono. In attesa del comunicato del giudice sportivo, le due società hanno dato due versioni diverse sui fatti accaduti Domenica 30 Aprile.

L’accusa del Supergiovane Castelbuono sull’aggressione terna arbitrale: Dopo lo 0-0 della gara di andata nella semifinale di Coppa Italia Promozione, Russo Sebastiano e Supergiovane Castelbuono hanno appena concluso il primo tempo della sfida di ritorno per 1-1. Al rientro negli spogliatoi, succede il caos. Secondo quanto raccontato dagli ospiti, il personale di sicurezza locale avrebbe strattonato e aggredito l’arbitro, sia fisicamente che verbalmente. Il Supergiovane, inoltre, denuncia anche un presunto colpo al volto al proprio presidente.

“Proprio dopo il nostro gol – si legge nel comunicato della squadra ospite – il commissario di campo viene aggredito da un addetto alla sicurezza locale. Negli spogliatoi l’arbitro viene strattonato e aggredito verbalmente e fisicamente da personale di sicurezza locale all’uopo dedicato. Anche il nostro presidente viene colpito al volto. Questi fatti consegnano nelle mani della giustizia sportiva una situazione chiara e manifesta. Da questo momento la società è in silenzio stampa in attesa del comunicato ufficiale”.

La versione della RSC Riposto: La società locale, tramite il proprio presidente Pietro Romano, ha negato le accuse dei dirigenti del Supergiovane. “C’ero anche io durante questa presunta aggressione – si legge nella nota della società siciliana – e vi posso dire che nessuno è stato aggredito. Prima della fine del primo tempo, l’arbitro allontana dal campo un nostro dirigente,chementre lascia il terreno di gioco inveisce contro il commissario di campo, azione deprecabile, ma nessuna aggressione.  L’arbitro fischia la fine del primo tempo, le squadre entrano negli spogliatoi, durante il transito all’interno degli spogliatoi ci sono proteste vibranti di alcuni dirigenti della Russo Sebastiano Calcio nei confronti dell’arbitro.

Nella discussione si inseriscono alcuni dirigenti ospiti, discussione dai toni accesi, una cosa frequente per chi ha giocato a calcio. La terna interviene per calmare gli animi,il Presidente della società avversaria ed un dirigente entrano nello spogliatoio dell’arbitro, lamentano un’aggressione fisica, che vi posso assicurare che non c’è stata. Gli ospiti, inoltre, manifestano l’intenzione di non rientrare in campo”. 

L’arbitro  spiega Romano – in un primo momento ammonisce gli ospiti, dicendo che se non entrano in campo avranno partita persa. Il presidente e un dirigente ospite rientrano nello spogliatoio dell’arbitro, non sappiamo cosa si siano detti, e quest’ultimo dopo pochi minuti l’arbitro comunica alle forze dell’ordine che la partita è sospesa e lamenta una aggressione, non sappiamo ancora se verso la sua persona o un suo collaboratore. Seguono richieste di chiarimenti che non ci vengono forniti”.

Il RSC Riposto nega l’aggressione alla terna arbitrale: Secondo la versione fornita dalla Società dopo la sospensione della gara non ci sarebbero stati ulteriori attriti tra le due squadre. “Gli ospiti – aggiunge il presidente della squadra di casa – hanno lasciato il campo il campo in tutta tranquillità: io stesso ho consegnato loro un vassoio di dolci per ricambiare l’accoglienza che ci hanno riservato all’andata. Lo consegno ai giocatori che accettano di buon grado. La comitiva ospite lascia il campo, ci scambiamo i saluti. Circa mezz’ora dopo anche la terna lascia il campo senza nessun problema”.

Secondo la società, dunque, non ci sarebbe stata alcuna aggressione agli arbitri. “Il membro della terna che lamenta l’aggressione aggiunge il presidente Romano – non ha chiesto l’intervento dell’ambulanza presente al campo, probabilmente perché non c’è stata nessuna aggressione. I ragazzi della squadra rimangono al campo molto rammaricati e increduli. Purtroppo ci siamo trovati in una situazione che non pensavamo di dover vivere alla vigilia di questo campionato”.

Le contro-accuse del Russo Sebastiano Calcio: Le insinuazioni della società di Riposto sono precise. “Evidentemente – ha aggiunto il presidente del Russo Sebastiano Calcio – c’è gente che sa il fatto suo e sa come pilotare queste gare. Aspetteremo il responso del giudice sportivo, ma sappiamo che saremo puniti duramente. Sicuramente impugneremo la decisione che verrà fuori, ma sappiamo già che quanto dichiara l’arbitro è insindacabile. Io posso solo dire che nessuno è stato aggredito, dico anche che alcuni miei dirigenti hanno sbagliato a protestare, anche perché per come si era messa la partita diciamo che avevamo buone possibilità di passare il turno”.

Però avrei preferito perdere sul campo, e non con questa pantomima abilmente architettata. Ci riserviamo comunque di fare ricorso, anche per contestare quanto dichiarato sulla pagina del Castelbuono che ci diffama e che probabilmente è stato scritto da chi non era presente. Facciamo i complimenti ai giocatori del Castelbuono per come si sono espressi in campo sia all’andata che in questa metà partita, anche ai dirigenti presenti, ma non ai due dirigenti che abilmente hanno escogitato questa metodica per passare il turno. Riguardo al repentino cambio di atteggiamento degli arbitri non so che dire, ma evidentemente noi non abbiamo l’esperienza per architettare quanto visto oggi, e comunque se un giorno andremo in Eccellenza lo faremo esclusivamente per quello che sappiamo fare in campo.

La Società RSC Riposto sporge querela ” Cari amici e sostenitori vi comunico – si legge sulla pagina facebook di oggi –  che nella qualità di presidente della società Russo Sebastiano Calcio, questa mattina accompagnato dal mio legale Avv. Enzo Iofrida mi sono recato presso la competente stazione dei Carabinieri per sporgere querela per diffamazione nei confronti dell’autore di un post apparso nella pagina FB della squadra avversaria in quanto sono stati rappresentati fatti e circostanze non corrispondenti a verità. Al fine di meglio lumeggiare la vicenda nelle sedi opportune, il mio legale mi invita a raccogliere il maggior numero possibile di video, anche amatoriali, realizzati dagli spettatori presenti durante l’evento sportivo in questione (30.04.2023) e di indicare il nome di persone che possano riferire su quanto è accaduto in campo e su quanto sarebbe avvenuto negli spogliatoi. Giro a voi questa richiesta e vi chiedo aiuto in tal senso.