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Andrea Argento:Presidente, Giocatore e Allenatore del F.C. Contesse.

Non ci sono aggettivi definire “Andrea Argento”, un ragazzo di 24 anni, innamorato di sport con un unico amore il “calcio”. Un ragazzo che ha avuto il coraggio, insieme ad un gruppo di amici, di fondare una Società di Calcio, il F.C. Contesse. Un team composto, esclusivamente da ragazzi dall’età media di 22 anni.

A guidare, questo manipolo di ragazzi, appunto Andrea Argento nella triplice veste di: Presidente, Allenatore e Giocatore della squadra del Contesse. Al primo anno di Terza Categoria, il suo F.C. Contesse (Società fondata nel Settembre 2007), a vinto la Coppa Disciplina, ma classificandosi all’ultimo posto in graduatoria. Nella stagione appena trascorsa, il Contesse si è classificato all’ottavo posto con 23 punti. Con un bilancio di 6 vittorie, 5 pareggi e 11 sconfitte. Mettendo a segno 26 reti subendone 40. Una stagione positiva, per Andrea Argento,che nel ruolo di attaccante, affezionato alla maglia n.10, a messo a segno 10 reti.

Cerchiamo di conoscere Andrea Argento attraverso una chiaccherata:
Come nasce la tua passione per il calcio? “Ma credo che ci sia proprio nato con questa passione. Ma non solo del calcio, dello sport in generale. Io per esempio impazzisco per ciclismo,atletica,tennis e sport invernali. Mi viene da ridere ma quando avevo 5-6 anni invece di guardare i cartoni animati mi incantavo per ore davanti al Giro d’Italia. E adesso mi sto per laureare in Scienze Motorie”.

A quale campione t’ispiri.? “Credo che ormai io sia più un allenatore che un giocatore. Josè Mourinho è incredibile. Dispone a suo piacimento di tutte le componenti che ruotano attorno al suo operato, media compresi. Gestisce il gruppo come nessun altro mantenendo coerenza e credibilità. Si muove soltanto in funzione dei “titoli”, l’obiettivo suo e delle sue squadre è solo quello di vincere. Diventerà l’allenatore più vincente della storia del calcio, anche perchè allenerà solo top team”.

La tua squadra del cuore? “Juventus”

Perché? “Forse perchè sono cresciuto con la Juve che dominava ed aveva i campioni più importanti”

In quale ruolo ti piacerebbe giocare oltre al tuo? “Mi sarebbe tanto tanto tanto piaciuto giocare in mezzo al campo. Alla Pirlo per intenderci. Interdire e costruire per ripartire. Ma per fortuna ho sempre avuto un ottimo rapporto con il gol”

Il momento più bello della tua carriera sportiva? “Oltre questa stagione dove mi sto divertendo davvero moltissimo, sicuramente la stagione 2006/2007 dove ho vinto la Prima Categoria con il Garden Sport e ho anche fatto parecchi gol”
E’ quello negativo? La stagione scorsa senza dubbio. Ho dovuto “giocare” convivendo con la pubalgia, una cosa davvero sgradevole. Oltretutto da allora non sono riuscito più a giocare ai ritmi e livelli a cui ero abituato, motivo per cui mi vedrete sempre meno in campo e sempre più nelle vesti di tecnico.
Perché hai scelto di giocare nella squadra attuale? Una sfida. Prendere un gruppo giovanissimo di ragazzi dove la maggior parte di loro non avevano non solo mai giocato in un campionato federale, ma non avevano nemmeno mai avuto a che fare con spogliatoi, allenamenti, trasferte, regole e disciplina. Riuscire a dargli una identità di squadra e rendere il nostro gioco competitivo è sempre stato il mio obiettivo. Siamo una realtà piccolissima che riesce a confrontarsi con interi paesi della nostra provincia. I ragazzi che oggi fanno parte del Fc Contesse per me sono assolutamente straordinari.
In quale squadra ha i giocato in passato? Nel Garden Sport sono cresciuto come giocatore, dagli Esordienti alla Promozione, e ho iniziato ad allenare nel loro settore giovanile a 18 anni, per questo gli devo molto. Adesso oltre al Fc Contesse, mi trovo benissimo nel Messina Sud, lì alleno nella scuola calcio e sono contento di avere la piena fiducia della famiglia Trimarchi
Come giudichi il campionato in cui giochi? Fantastico. Il livello è lievitato molto più di quanto si potesse immaginare. Di Terza Categoria non c’è stato davvero nulla. Nè il gioco in campo, nè i giocatori in campo, nè i numeri che si registrano sugli spalti, nè tantomeno l’organizzazione e gli investimenti di molte società.
Un giudizio sulle squadre che si sono qualificate ai Play-off. La vittoria del Furci è meritata? Si. Una vittoria meritata. All’andata contro di noi non mi avevano entusiasmato, ci hanno battuti solo al 93′ con un gol abbastanza dubbio. Nel ritorno però il Furci e Furci Siculo sembravano una macchina perfetta. Purtoppo ci siamo presentati troppo rimaneggiati,ed è un mio grande dispiacere non aver potuto onorare il palcoscenico, ma loro erano da applausi a scena aperta. Poi Prestipino. Assolutamente immarcabile in Terza Categoria. Il Roccalumera la squadra più esperta e muscolare anche se la Peloro Annunziata gioca il calcio più veloce e spettacolare, l’Ars Sport Club Riviera Sud quello più semplice, pratico e concreto e l’Alì ha il collettivo tatticamente più coeso.
Quali sono i fattori determinanti per vincere un campionato o giocare ad alti livelli? La mentalità vincente, la disciplina, l’organizzazione, la serietà, la continuità,l’entusiasmo nelle cose che si fanno, l’umiltà quando le cose vanno bene, la serenità nei momenti difficili, l’intensità negli allenamenti. Vincere i campionati è difficile in tutte le categorie. Per arrivare davanti a tutti non basta avere i giocatori migliori o spendere di più. Le caratteristiche che ho elencato devono essere condizioni, certezze e consapevolezze che appartengono ad un gruppo che vuole arrivare a braccia alzate al termine di una competizione ma che devono essere mantenute dal primo all’ultimo giorno,settimana per settimana, partita per partita, allenamento per allenamento.
Secondo te come deve essere una società- modello? Competente, appassionata, ambiziosa, sempre con la situazione sotto controllo e pronta ad intervenire tempestivamente quando è necessario ma sempre con coerenza e buon senso
Come giudichi il calcio della riviera jonica? I numeri dicono che il livello è apprezzabile. La nostra rappresentativa Juniores che ha vinto il “Cusimano” era imbottita giovani della nostra zona. Ma oltre questo basta vedere le partite dei nostri campionati sia per quel che concerne le prime squadre che per quanto riguarda i settori giovanili. Si può sempre migliorare però, anzi,si dovrebbe. E investire nella scuola calcio è necessario.
Un tuo parere sui campi di calcio del nostro comprensorio? Sono come quelli del resto della Sicilia. Ma se penso che in Emilia-Romagna su mille campi omologati circa quindici sono in terra battuta e nella nostra Regione la situazione è diametralmente opposta, mi rendo conto che lo scenario è quasi da Terzo Mondo. Dispiace dirlo ma è così. Per la crescita del nostro calcio, migliorare su questo aspetto è indispensabile
La classe arbitraria è all’altezza dei nostri campionati? Arbitrare è difficilissimo ed un uomo solo in mezzo ad un campo di 100 e più metri per 50 e più metri tra 22 giocatori più panchine, pubblico e altri fattori ambientali credo sia impossibile che non commetta errori o che accontenti entrambe le squadre. Gli errori fanno parte del gioco. Ma il problema è che molti di loro (non tutti) sono arroganti, non si lasciano parlare e credono di essere diventati superuomini calati a dettar legge in mezzo ad un terreno di gioco. Cambiassero atteggiamento e iniziassero a far periodici ma sistematici bagni d’umiltà, mi troverebbero dalla loro parte a difenderli. Con questo loro atteggiamento,mi dispiace, non ci sto.
Come ti definisci? Serio e intelligente
Il tuo sogno nel cassetto? Se ve lo dico non si avvera…

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