“Ho seguito con passione le gesta degli schermidori azzurri alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2020 e come tutti gli italiani sono stato orgoglioso di come quegli atleti si siano battuti in pedana, con onore e lealtà, rappresentando il nostro Paese”. Il Presidente Emerito del Tribunale di Palermo, Leonardo Guarnotta, ha salutato con queste parole la delegazione della scherma che ieri mattina ha incontrato la Fondazione Giovanni Falcone presso l’Aula Bunker del capoluogo siciliano, il luogo simbolo della lotta alla mafia, in cui si celebrò il più grande processo della storia d’Italia alla criminalità organizzata.
Alla visita organizzata da Giuseppe Bucca, e promossa nell’ambito dell’iniziativa “Sikania Fencing Camp – Insieme per la legalità”, ha partecipato un folto gruppo di atleti e tecnici, alla presenza anche del Presidente onorario della FIS, Giorgio Scarso, dei Vicepresidenti della Federazione Italiana Scherma, Maurizio Randazzo e Vincenzo De Bartolomeo, del Consigliere federale Sebastiano Manzoni e del Presidente del Comitato regionale Federscherma Sicilia, Arturo Torregrossa.
Una mattina d’emozioni e riflessioni, aperta dai saluti del Presidente del Tribunale di Palermo, Antonio Balsamo, e dei rappresentanti della scherma italiana, prima della testimonianza del magistrato Guarnotta, che attualmente presiede la Fondazione intitolata a Giovanni Falcone di cui fu amico e collega nel Pool Antimafia.
“La scherma è sport ricco di valori sani, insegna ai suoi praticanti il rispetto delle regole e dell’avversario. Sono principi fondamentali, nei quali è incarnato il concetto di legalità che tanto ci è caro, e vi saranno utili non soltanto in gara ma nella vita, lungo i percorsi che ciascuno di voi sceglierà”, ha detto il presidente Guarnotta ai ragazzi che hanno concluso questa giornata speciale a Palermo, in serata, confrontandosi in pedana per il “1° Trofeo Serena Greco”, nel ricordo di un sorriso gioioso e appassionato della scherma italiana”.
di “Andrea Cataldo”