Calcio e integrazione sociale degli emigrati: In Sicilia il Modica e Salemi esempi di solidarietà.
Arrivano dall’Africa sulle coste dell’Italia meridionale senza nulla, con addosso pochi stracci e le facce stremate dalla sofferenza e dal dolore, custodendo nel cuore la voglia di ricominciare, di vivere una nuova vita. Alcuni non riescono nemmeno a lambire le nostre coste e lasciano la loro vita nelle acque del Mediterraneo o del Mar Ionio.
Nelle maggior parte dei casi fuggono dalle guerre. Per loro l’Italia è un passaggio, un varco per il Nord Europa. Sono migliaia, e molti altri ne arriveranno. Alcune volte sono costretti a combattere contro il razzismo, la diffidenza della gente; in altri casi, invece, sono accolti con calore da persone che danno loro l’opportunità di costruirsi un futuro migliore.
E di belle storie da raccontare ce ne sono tantissime. E’ recente quella che vede protagonisti tre giovanissimi del Gambia, sbarcati sulle coste di Augusta, in Sicilia, che il Modica calcio intende tesserare, nell’ottica dell’integrazione sociale. Sono giovani educati e di talento e la società ragusana intende dar loro un’opportunità, mettendo in pratica quella che è la peculiarità di questo sport: cioè l’aggregazione. Aggregazione a 360 gradi. Aggregazione che non guarda il colore della pelle, che va oltre gli stupidi pregiudizi razziali.
Ed è il presidente del Modica, Pietro Bellia, che parla ai nostri microfoni della lodevole iniziativa messa in atto dalla propria società: “ Abbiamo sposato il progetto riguardante l’integrazione sociale promosso dall’amministrazione comunale di Modica. Abbiamo l’intenzione di tesserare i giovani, uno classe 2000 e due classe ’97, ma l’iter è lungo, ci voglio mesi e mesi. Ragion per cui, tramite Famiglia Cristiana, abbiamo rivolto un appello al Papa perché possa aiutarci a snellire l’iter burocratico del tesseramento”. Una storia che ci fa riflettere e che fa salire in cattedra il calcio. Calcio che riacquista la sua valenza sociale. Uno sport che spesso perde il suo autentico significato, che è quello di unire. Unire i tifosi, unire le razze: unire insomma.
L’iniziativa del Modica calcio non è singolare, anche dall’altra parte dell’Isola, nello specifico a Salemi, nel Trapanese, ci sono stati segni importanti di solidarietà. Ad esempio, lo scorso mese di giugno, lo Juventus Club di Salemi, all’interno del torneo nazionale di calcio giovanile, ha inserito numerose iniziative legate all’integrazione sociale degli emigrati africani in seno alla comunità salemitana. A fungere da collante ancora una volta il calcio. Gli ospiti delle strutture salemitane, tra le altre cose, sono stati impegnati, in un’amichevole organizzata per la raccolta fondi a favore della Sclerosi Tuberosa. Sociale nel sociale, insomma. L’auspicio, ora, è che molte altre società calcistiche dell’Isola, e non solo, diano una speranza a questi giovani che hanno bisogno di ripartire dalle piccole cose. E poi chi lo sa che tra loro non possa nascondersi un nuovo “Balotelli”, tanto per citarne uno.
Scritto da “Celeste Caradonna”