Quando è calato il sipario sulla sospensione dei vari campionati di calcio, come tutti sappiamo, in seguito l’emergenza “coronavirus”, l’ultima gara disputata (29 Febbraio 2020), tutte le Società hanno messo in cantina ogni attività sportiva, in attesa di conoscere la possibilità di portare al termine regolarmente il campionato.
Al riguardo appare piuttosto perplesso il Presidente dello Sporting Taormina Mario Castorina nell’intervista rilasciata al giornalista Ciro Restuccia (Gazzetta del Sud): “Non credo che dopo il 3 aprile, quindi dopo un mese di inattività, i giocatori privi di qualsiasi allenamento, sia da singoli sia in gruppo, possano riprendere a disputare le partite. C’è tra l’altro il rischio di infortuni e, se nel frattempo qualcuno avesse avuto la possibilità di allenarsi in privato, potrebbe averne vantaggio rispetto a chi è stato fermo”.
Il patron biancazzurro non è d’accordo sull’ipotesi di dare alle squadre la possibilità di due-tre settimane per prepararsi alla ripresa del campionato “ipotizzare in tempi brevi la ripresa dell’attività quando ciò fosse autorizzato, non sarà facile per chi, nel frattempo, dovrà prioritariamente pensare all’attività lavorativa, lo Sporting, che annovera tra le sue fila parecchi giocatori che vengono da lontano, è ancor più penalizzato di altre società”.
Il dirigente taorminese Mario Castorina indica la via che potrebbe essere adottata “Una soluzione potrebbe essere quella di concludere il campionato con la classifica attuale, facendo disputare soltanto i Playoff ed i Playout”.
Una soluzione che certamente non favorisce lo Sporting Taormina che al momento della sospensione occupa la sesta posizione in classifica con 41 punti a tre dalla zona play-off, grazie alle undici vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte con 43 gol realizzati e 30 subiti, quando mancano sei gare da disputare, quindi con la possibilità di poter centrare la griglia promozione.
“Noi ne siamo consapevoli, ciò non ci preoccupa – ha dichiarato Mario Castorina – i problemi in questo momento sono altri, a cominciare dalla salute dei cittadini. Inoltre la preoccupazione della durata del blocco totale di ogni attività, non tanto quella sportiva, è ben maggiore. Il calcio deve necessariamente passare in secondo piano”
Lo Sport della Riviera Jonica Messinese