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Punito il Messinaudace: 0-3, un punto di penalità, sette giocatori squalficati, un dirigente.

Purtroppo ancora una volta dobbiamo registrare episodi di violenza o atti non sportivi sui campi di calcio, l’ultimo in ordine di tempo quello accaduto domenica Domenica 23 Febbraio 2014 gara del campionato di Terza Categoria – Girone A del Comitato di Messina, in campo Messinaudace e Stromboli Scirocco: gara sospesa al 43’ del primo tempo sul punteggio di 0-0.

Ancora una volta atteggiamenti anti sportivi dei giocatori e dirigenti del Messinaudace nei confronti dell’arbitro di turno: risultato perdita della gara per 0-3, penalizzazione di un punto in classifica, ben sette giocatori, un dirigente e una multa di 250,00 Euro.

Vediamo nel dettaglio i provvedimenti adottati nei confronti dei giocatori:

a) squalificare fino a tutto il 30 giugno 2015 il calciatore Chierchia Francesco (Messinaudace);

b) squalificare fino a tutto il 31 marzo 2015 il calciatore Russo Antonino (Messinaudace), già espulso per contegno aggressivo e minaccioso nei confronti del direttore di gara;

c) squalificare fino a tutto il 28 febbraio 2015 i calciatori della società Messinaudace Ricciardo Piero, Patti Salvatore, Sturniolo Antonino, Allegra Giovanni e Passalacqua Sergio;

d) inibire fino a tutto il 30 giugno 2014 il dirigente accompagnatore della società Messinaudace sig. Spanò Giuseppe (recidivo);

e) infliggere alla società Messinaudace l’ammenda di € 250,00 (sanzione attenuata per il fattivo comportamento dei calciatori Diveto Mirko (capitano) e Amendola Giuseppe, nonché del dirigente accompagnatore Spanò Giuseppe) per condotta scorretta di squadra e per mancato approntamento di adeguato servizio di ordine pubblico.

La domanda sorge spontanea che cosa è successo al minuto 43’ del primo tempo: riportiamo integralmente quanto riportato dal referto dell’arbitro:

al 43’ del 1° tempo il direttore di gara, all’atto dell’espulsione sanzionata nei confronti del calciatore Russo Antonino, n. 9 della Società Messinaudace, veniva circondato dal dirigente accompagnatore Spanò Giuseppe, precedentemente allontanato al 41’ per contegno ripetutamente offensivo, nonché dai calciatori, tutti della stessa società Messinaudace, Ricciardo Piero (n. 2), Patti Salvatore (n. 3), Sturniolo Antonino (n. 7), Chierchia Francesco (n. 8) e il già citato Russo Antonino, i quali tutti si avvicinavano con fare minaccioso profferendo reiteratamente insulti e minacce, circostanza nella quale si distingueva in particolare modo il più volte citato calciatore Russo che lo spingeva al petto con forza facendolo indietreggiare;

atteso che nel frangente di cui sopra il capitano della società Messinaudace, Diveto Mirko (n. 11), si avvicinava all’arbitro tentando di allontanare i compagni di squadra autori dell’episodio in questione, i quali continuavano nel loro comportamento offensivo e minaccioso;

considerato che il direttore di gara resosi conto che non sussistevano più le condizioni che potessero giustificare la prosecuzione dell’incontro, ne decretava la sospensione, sia al fine di tutelare la propria incolumità che per evitare di sanzionare con corrispondenti espulsioni gli atteggiamenti sopra riferiti da parte dei calciatori della società Messinaudace, circostanza che avrebbe comportato automaticamente la presenza in campo di un numero di calciatori inferiore a quello prescritto;

accertato che, una volta decretata la sospensione dell’incontro, i già citati calciatori della società Messinaudace, Ricciardo Pietro, Patti Salvatore, Sturniolo Antonino, Chierchia Francesco, Russo Antonino, con l’aggiunta dei calciatori Allegra Giovanni (n. 6) e Passalacqua Antonino (n. 14), tentavano di aggredire il direttore di gara, fase nella quale si distingueva in modo particolare il calciatore Chierchia Francesco che, eludendo il tentativo di bloccarlo da parte di un compagno, cercava di colpirlo con un pugno senza riuscirvi;

atteso che il direttore di gara si dirigeva di corsa verso il proprio spogliatoio nell’intento di poterlo raggiungere, accorgendosi che nel frattempo lo stesso risultava presidiato dai già citati calciatori Patti, Russo e Passalacqua, mentre al suo inseguimento si ponevano, con intento ovviamente minaccioso, i calciatori Ricciardo, Allegra, Sturniolo e Chierchia, con la conseguenza che l’arbitro riusciva ad abbandonare il terreno di gioco da un cancello secondario;

accertato che, in tale ultimo frangente, il direttore di gara veniva protetto dai calciatori della società Messinaudace Diveto Mirko (capitano) e Amendola Francesco, i quali riuscivano a bloccare i loro compagni nell’intento di evitare l’aggravarsi di una situazione,già di per sé molto pericolosa per la potenziale compromissione dell’incolumità del direttore di gara medesimo;

accertato che, subito dopo l’episodio di cui sopra è cenno, il calciatore Chierchia prelevava dallo spogliatoio una scopa con la quale tentava, inutilmente, di colpire il direttore di gara, profferendo ad alta voce nei suoi confronti, con tono di sfida, espressioni minacciose ed offensive;

preso atto che il direttore di gara notava che i calciatori Chierchia (sempre brandendo la scopa di cui sopra è fatta menzione), Allegra e Passalacqua (entrambi i quali si sfilavano la maglia) si dirigevano verso la tribuna nella quale risultava presente l’osser¬vatore arbitrale;

esaminato l’articolata segnalazione fatta pervenire dal citato osservatore arbitrale, il quale ha dichiarato che i tre calciatori di cui al precedente capoverso lo attorniavano dopo averlo raggiunto e che in tale circostanza il calciatore Chierchia colpiva con la scopa ripetutamente e violentemente uno dei gradoni della tribuna, profferendo nel contempo minacce nei suoi confronti e gravi offese nei confronti degli Organi federali, non mancando di colpirlo per tre volte con schiaffi in testa;

considerato che nella superiore circostanza, altresì, i due calciatori che non indossavano la divisa di gara profferivano parimenti frasi di offese e minacce e che, mentre il calciatore posizionato alla sua sinistra lo strattonava ripetutamente, quello posizionato alla sua destra gli sottraeva un taccuino e due telefonini di cui era in possesso;

accertato che le cose sottratte all’osservatore arbitrale gli venivano restituite per intervento del dirigente accompagnatore Spanò Giuseppe;

preso atto che dall’interno del proprio spogliatoio, dove nel frattempo era riuscito a rientrare, il direttore di gara richiedeva l’intervento delle Forze di Polizia, che sopraggiungevano con due volanti dopo una decina di minuti, provvedendo conseguentemente a scortarlo, unitamente all’osservatore arbitrale, una volta acquisita contezza degli episodi accaduti

 

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