Team Manager Fabio Renzo: “Il Fiumedinisi, una scelta che rifarei”. I Play-Off? “Giocheremo con la massima concentrazione”

Dopo 19^ giornate, quando siamo arrivati alla sesta di ritorno, il Fiumedinisi occupa la settima posizione (29 punti), frutto di 8 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte con 29 gol segnati e 24 subiti. Che dire, un campionato oltre ogni pronostico per la matricola giallorossa al suo primo campionato in assoluto in Prima Categoria.
Obiettivo in estate la salvezza, ormai traguardo raggiunto da diverse settimane, il presente pone la compagine allenata da mister Matteo Frazzica nell’ottica play-off, obiettivo possibile, la metà è a soli tre punti (quinto posto), quando mancano sette gare alla fine, il sogno potrebbe diventare realtà. Non sarà facile, ma sulle ali di un buon campionato disputato, l’entusiasmo di un gruppo ben amalgamato tutto può succedere.
Dopo la sosta natalizia, il campionato di Prima Categoria osserva un altro periodo di stop, si riprenderà Domenica 1 Marzo per l’ultima volata che porterà ai verdetti definiti, abbiamo contattato il Team Manager del Fiumedinisi – Fabio Renzo – un profondo conoscitore del calcio siciliano, istruttore di una scuola calcio (1996), la sua carriera di allenatore lo porta  guidare per due stagioni i  Giovanissimi del Città di Messina. Nel 2012-13 per tre stagioni alla guida del settore giovanile dell’Acr Messina. Con i giallorossi ha vinto il titolo Regionale Allievi, disputando le Final Eight a Chianciano Terme con gli Allievi Nazionali. Nella stagione 2017/2018 Responsabile Settore Giovanile della Valdinisi Calcio, in estate l’arrivo nel ruolo di Team Manager nella Società neopromossa in Prima Categoria del Fiumedinisi,  chi meglio di lui, oltre ad essere di parte, ma obiettivo, può analizzare la stagione del Fiumedinisi.
Obiettivo stagionale raggiunto, adesso in casa giallorossa si sognano i play-off? “Siamo soddisfatti di aver raggiunto l’obiettivo con larghissimo anticipo, adesso senza grosse pressioni cercheremo di prenderci quanto più possibile, ovviamente non dipende solo da noi perché le squadre davanti corrono ma ci sono 21 punti in palio e ce la giocheremo tutte con la massima concentrazione”.
Facciamo un passo indietro di qualche mese, ovvero al momento del suo “sì” al progetto Fiumedinisi, come è nato questo rapporto con i colori giallorossi? “In questi anni ho seguito spesso le squadre della riviera jonica quindi più o meno conoscevo la società, tutto è nato con la chiamata da parte del mister Frazzica con cui ci conosciamo da anni per essere stati insieme nel direttivo dell’associazione allenatori, dopo un primo incontro ho accettato subito di dare il mio contributo alla causa perché la sfida mi affascinava”.

La domanda sembrerebbe banale, è contento della sua scelta, la rifarebbe? “Ovviamente la rifarei perché mi sono trovato benissimo la società mi ha dato fiducia ed ho trovato gli stimoli e le motivazioni giuste per rimettermi in gioco, in una nuova veste che mi vede impegnato non come allenatore ma come dirigente”.
Mister Fabio Renzo cosa ha portato in seno al Fiumedinisi? “Ho portato con me tutto quello che ho imparato in questi anni, mi piace citare la mentalità, comportarsi da “professionista” senza guardare la categoria, precisione, puntualità, ambizione, sono un perfezionista spesso anche maniacale dei dettagli, non bisogna mai smettere di inseguire la perfezione anche quando ti danno del pazzo o ti tentano di ridimensionare ricordandoti di essere tra i dilettanti.”
Lei mi insegna che un ingrediente per vincere, è senz’altro il gruppo, punto di forza di questo Fiumedinisi? “Il gruppo è la cosa più importante è più difficile da costruire, specialmente quando cambi otto o nove undicesimi dei titolari e quando assembli calciatori provenienti da zone diverse, è stata dura ma tutti insieme con il tempo ci siamo riusciti grazie anche all’apporto dei più esperti”.
Un gruppo di ragazzi a cui avete dato fiducia in estate che hanno scritto una pagina importante per Fiumedinisi, nonostante lo scetticismo estivo, stanno disputando un campionato oltre ogni previsione? “Io e lo staff tecnico non abbiamo mai nemmeno per un minuto dubitato che alla fine ce la potevamo giocare con tutti, è chiaro che vincere aiuta a vincere, ma è nei momenti difficili che siamo riusciti a non sfaldarci ed a costruire una classifica che ci sorride e ci gratifica. Rifarei tutte le scelte in entrata ed in un uscita”.
Al di là se saranno play-off, una stagione senz’altro più che positiva?” Ovviamente il primo aspetto positivo è il mantenimento della categoria senza affanni e senza patemi d’animo, per il mio modo di fare sto già guardando avanti per programmare la prossima stagione, per far bene in ogni categoria i progetti devono essere pluriennali e basarsi su solidità ed affidabilità stiamo lavorando per questo”.
In una stagione ci sono momenti anche difficili, avete avuto un inizio non facile, forse avete pagato lo scotto di essere una matricola? “Non credo sia dovuto all’essere matricola, l’esempio lampante lo da quella splendida realtà che è il Casalvecchio Siculo che da matricola sogna di potersi giocare l’ennesimo salto di categoria forte di un gruppo coeso che da anni gioca insieme.
Abbiamo perso punti per strada, almeno 5 direi, perché ci vuole un po’ di tempo per trovare la quadratura quando cambi praticamente tutta la squadra che ti ha portato alla Promozione in Prima Categoria. Almeno in una decina di gare siamo passati in vantaggio, anche su campi difficilissimi, ma ci è mancato quel qualcosa che ti fa gestire il risultato e portare a casa l’intera posta”.
In quale momento della stagione ha capito che questa squadra poteva fare il salto di qualità? “A dicembre quando abbiamo fatto delle operazioni in entrata ed in uscita si è colmato un gap strutturale in rosa e sono entrati elementi che hanno fatto subito da protagonisti. In più siamo partiti forte nel girone di ritorno con l’esplosione dei talenti che abbiamo a nostra disposizione.”
Per raggiungere certi obiettivi ci sono tanti componenti, il suo rapporto con mister Matteo Frazzica? Io ho imparato negli anni in cui sono stato con l’Acr Messina a lavorare nel rispetto dei ruoli, se si vince tutti hanno merito se si perde le colpe vanno equamente divise.
Il mister ha tutta la mia stima ed il rispetto ci confrontiamo spesso a 360° perché è una persona di grande cultura calcistica e sa che il dialogo può solo essere costruttivo, ma le competenze sono chiare lui e lo staff tecnico lavorano in totale autonomia, io non faccio più l’allenatore da 3 stagioni ormai, ho iniziato la stagione da Team Manager, ma strada facendo mi sono trovato ad ampliare il mio raggio d’azione occupandomi un po’ di tutto ciò che abbraccia l’area tecnica.”
Il presente indica un Fiumedinisi che sogna i play-off, in un’eventuale “promozione” la Società è strutturata per fare un campionato ancora più competitivo?” Dobbiamo stare con i piedi ben piantati a terra e consolidare la nostra dimensione in questa categoria, spesso i treni che vanno troppo veloci rischiano di deragliare”.
Il suo sogno nel cassetto? “Restare nel mondo del calcio più a lungo possibile”.
Il suo rammarico più grande? “Dopo aver raggiunto le Final- Eight con gli Allievi Nazionali dell’Acr Messina serviva un ulteriore step di crescita per confrontarsi a livello giovanile nel calcio che conta a livello nazionale, c’era stata una possibilità ma non si è concretizzata, chissà cosa sarebbe successo”.
Come giudica la sua esperienza alla Valdinisi? “Positiva, è stata la prima esperienza da Responsabile tecnico del settore giovanile, con discreti risultati al primo anno, ricordo con piacere tutti i miei collaboratori con cui abbiamo mantenuto i rapporti ancora oggi. Con orgoglio ho visto nella passata stagione diversi ragazzi esordire in prima squadra prendendo parte alla cavalcata vincente, e questo mi gratifica in quanto ritengo sia il principale compito del settore giovanile, formare ragazzi per la squadra maggiore”.
Cosa vuole fare da grande? “Le direi tornare in panchina, ma ci sto prendendo gusto a fare ciò che faccio attualmente. Dipenderà dagli impegni di lavoro”.
Lei ha dato tanto al mondo del calcio, cosa ha ricevuto in cambio?” Il calcio da ed il calcio toglie, lo dico da sempre. Un giorno sei sui giornali, dopo una settimana non ti cerca più nessuno. Cosa ho ricevuto in cambio? Credo il rispetto di tanta, tantissima gente che ho cresciuto con me o accanto a me”.
Mister la ringrazio della sua disponibilità, ultima domanda…qualche ringraziamento in particolare? “Se ho qualche ringraziamento particolare… ? Credo tutti i professionisti con cui sono stato fianco a fianco che mi hanno insegnato ad essere quello che sono oggi”.
Di Mimmo Muscolino