Sandro Morgana: “E’ crisi nera, ma il calcio siciliano resta in piedi”.
Incisivo intervento del presidente regionale al Coni durante un dibattito-SOS sul rarefarsi delle provvidenze per lo sport da parte del Gioverno della Regione
Mentre si annuncia l’attesa ed ormai imminente presenza a Palermo del presidente nazionale della Figc, dr. Giancarlo Abete, in occasione dell’incontro Italia-Bulgaria di venerdì al ‘Barbera’, che peraltro coinciderà con la cerimonia di presentazione dei campionati 2013/14, risuonano le parole incisive del presidente regionale dr. Sandro Morgana, nel dibattito dopo la conferenza-stampa del presidente regionale del Coni, prof. Giovanni Caramazza, indetta per lanciare l’allarme sulla pressocchè totale cancellazione dei contributi della Regione Sicilia in favore delle attività agonistiche.
“Noi sportivi – queste le sue parole anche nella qualità di vicepresidente vicario del Comitato Olimpico – siamo relegati nella cosiddetta ‘tabella H’ perché il Governo regionale purtroppo non sa qual è il valore dello sport. Purtroppo, quando c’era un certo benessere, i contributi venivano distribuiti con criterio squisitamente clientelare; oggi, in piena crisi, siamo arrivati a registrare l’assurdo, nel senso che le nostre società sono costrette anche ad affittarsi il campo di gioco! L’Italia del calcio, come l’Europa, ormai cammina a due velocità: la Lombardia, capitale europea, è al vertice del benessere grazie agli sponsor; la Sicilia, virtuale capitale dell’Africa, viaggia in coda”.
“Noi del calcio comunque rimaniamo miracolosamente in piedi. – ha proseguito Morgana – Dico con orgoglio che dobbiamo tutto all’opera di finanziatori privati e di un vero esercito di volontari. Se è vero che dobbiamo registrare dolorose rinuncie come quelle dell’Enna e della Nissa, notiamo un notevole fermento di base: soltanto a Messina quest’anno avremo in lizza dieci nuove società. Segno che la passione riesce ancora ad avere la meglio sulle difficoltà imposte dalla crisi”.
“Siamo comunque pronti a scendere in campo – ha concluso il presidente regionale – per una protesta contro chi dovrebbe governarci, ma si dimentica di noi. Però ogni forma di protesta dovrà essere razionale, civile ed in ogni caso coordinata e quindi concordata con gli organi federali nazionali”.